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Kairòs, sempre! ☆

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“-Di dov’era lo scultore? -Di Sicione./  -Ed il suo nome? -Lisippo./  -E chi sei tu? -Il tempo che sottomette ogni cosa./  -Perché stai in punta di piedi? -Sto sempre correndo./  -E perché hai un paio di ali ai piedi? -Io volo nel vento./  -E perché tieni un rasoio nella mano destra? -Come segnale agli uomini/  del fatto che io sono più affilato che qualsiasi altro bordo./  -E perché i capelli ti scendono sulla faccia? -Perché chi m’incontra mi acciuffi./  -E perché, in nome del cielo, il retro della tua testa è rasato? -Perché/ nessuno che un tempo mi ha lasciato correre sui miei piedi alati -/  anche se, scontento, lo desidera – mi prenderà ora da dietro./  -Perché l’artista ti ha modellato? -A tuo vantaggio, straniero, e mi ha/  messo nel portico a mo’ di lezione”. POSIDIPPO, A.P. 119 Come già detto altre volte (ad esempio qui:  post Kairòs )  e come sa bene chi mi conosce bene, studenti compresi, il Kairòs è una mia "bella fissazione" ..  Dovrebbe esserlo per

Incontri belli e inaspettati

Un giorno qualunque, alla cassa del supermercato per fare una ordinaria spesa settimanale... Mentre sono in cassa a cercare di fare entrare tutto quello che ho comprato nelle mie buste per la spesa senza causare una fila infinita dopo di me, mi sento dire: "Scusi, Lei non è la professoressa Mattarocci?". Il tempo di alzare gli occhi e mi ritrovo davanti una bellissima donna, mia studentessa di tantissimi anni fa al mio liceo.  Come abbia fatto lei a riconoscermi dopo tanti anni è un vero mistero, ma la dolcezza dell'abbraccio, i ricordi e le belle parole vicendevoli davano l'idea che ci fossimo lasciate solo qualche mese fa al cancello di scuola per i rituali saluti di buone vacanze.  E invece...  Invece è una donna fatta, una laureata in ingegneria biomedica (e no, il merito non è certamente mio, visto che io le insegnavo italiano, storia e geografia al biennio, ma molto probabilmente della mia collega di Scienze naturali, che deve aver saputo seminare bene ...), fid