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La guerra nel cuore

Alle fronde dei salici E come potevamo noi cantare/ con il piede straniero sopra il cuore,/ fra i morti abbandonati nelle piazze/ sull’erba dura di ghiaccio, al lamento/ d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero/ della madre che andava incontro al figlio/ crocifisso sul palo del telegrafo?/ Alle fronde dei salici, per voto,/ anche le nostre cetre erano appese,/ oscillavano lievi al triste vento. (Salvatore Quasimodo). Ecco, le immagini che in questi lunghissimo mese ci raggiungono via televisione, web e quant'altro mi ricordano questo tipo di orrore.  Esatto, proprio questo. Perché ancora non ci è bastato.. Perché i poeti che ci hanno raccontato questo strazio degli ultimi anni della tragica seconda guerra mondiale non hanno ancora poetato abbastanza... Perché non c'è fine al male... Bastaaaaaaaaaaa! 

In una guerra non ci sono vincitori

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La guerra che verrà di Bertolt Brecht   La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.

La guerra è una tragedia. Sempre!

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"Attenzione, perché sappiamo da sempre che la Terza guerra mondiale sarebbe l'ultima!"  Queste - e non solo queste- le preziose parole di monito del cardinale Matteo Maria Zuppi su La7. Sentirlo parlare è sempre un piacere per le orecchie e per l'anima, anche quando ci parla di una tragedia universale come la guerra. Con fermezza e con decisione, come solo lui sa fare. Grazie anche per questo, carissimo "ex Don Matteo"! post Facebook

No all'imperialismo. Sempre!

Vi rimando ad un bellissimo post di un mio caro collega (già ex studente): non avrei saputo dirlo meglio. Il classico esempio dell'allievo che supera il maestro! Bravo, Simone! Grazie della tua preziosa riflessione!  Meditiamo, gente, meditiamo. E, magari, studiamo, anche!!!  post Facebook