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Visualizzazione dei post con l'etichetta 25 novembre

Quello che l'amore NON è

1 ➧ «Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (la sorella di Giulia, ndr)». 2 ➧ «Ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare». 3 ➧ «Si lamentava quando mettevo meno cuori del solito». 4 ➧ «Necessitava di messaggi molte volte al giorno». 5 ➧ «Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così». 6 ➧ «Quando lui ha voglia tu non puoi non averne se no diventa insistente». 7 ➧ «Non accetta le mie uscite con la Bea e la Kiki». 8 ➧ «Non accetterebbe mai una vacanza mia in solitaria con maschi nel gruppo». 9 ➧ «Tendenzialmente i tuoi spazi non esistono». 10➧ «Lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche e allo psicologo». 11 ➧ «Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato mi ha minacciato solo per farmi cambiare idea…». 12 ➧ «C’è stato un periodo in cui dopo esserci detti “Buonanotte” mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messa...

ADESSO BASTA!!!

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Ho dovuto far passare la giornata di ieri, l'istituzionale "Giornata contro la violenza sulle donne",  in cui una "marea rosa" si è rumorosamente diffusa per la mia città (e non solo),  inondando con la sua preziosa presenza posti già bellissimi del centro storico della città caput mundi,  per riuscire a scrivere di quest'immane tragedia che ci sta travolgendo: il Femminicidio, peste di questi ultimi anni, vergogna della nostra civiltà e della società tutta (cit. Presidente Mattarella).   Non penso che il miglioramento possa passare per questo blog con i suoi 4-5 lettori non fissi (lontani anni luce dai "venticinque lettori" di manzoniana memoria!), ma non credo di poter stare zitta.  Adesso basta! 105 donne uccise nell'ultimo anno da chi diceva di amarle sono una disfatta del genere umano. Parliamone, ricordiamo, confrontiamoci. Vergogniamoci, soprattutto.  E ricominciamo daccapo a gettare le basi della relazione affettiva. In gene...

#Noallaviolenzasulledonne#

Sei bella. E non per quel filo di trucco. Sei bella per quanta vita ti è passata addosso, per i sogni che hai dentro  e che non conosco. Bella per tutte le volte che toccava a te, ma avanti il prossimo. Per le parole spese invano e per quelle cercate lontano. Per ogni lacrima scesa e per quelle nascoste di notte al chiaro di luna complice. Per il sorriso che provi, le attenzioni che non trovi, per le emozioni che senti e la speranza che inventi. Sei bella semplicemente,  come un fiore raccolto in fretta, come un dono inaspettato, come uno sguardo rubato o un abbraccio sentito. Sei bella e non importa che il mondo sappia, sei bella davvero, ma solo per chi ti sa guardare. Alda Merini #Noallaviolenzasulledonne#

25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Per onorare nel modo migliore questa Giornata, parto da uno spunto prezioso ricevuto da un ex professore dell'università, prof. Rino Caputo:  Molti si chiedono perché è stata necessaria l'introduzione di una nuova parola, femminicidio, per un crimine che alla fine è “un omicidio come un altro”. Semplicemente perché non è un omicidio come un altro. Dietro alla catena ininterrotta di donne uccise in quanto donne c'è un grande movente che va portato allo scoperto, un nemico che si annida in ogni tipo di cultura e società: è l'atteggiamento culturale dominante che considera una moglie, compagna, fidanzata, figlia, sorella – insomma una donna –, come “qualcosa” da possedere e non “qualcuno” con pari diritti e dignità. Se la parola non vi piace, inventatevi un altro neologismo, troviamo insieme un termine più aggraziato e pertinente. Ma non facciamo finta che il dramma non esista. Serena Dandini Non è necessario aggiungere altro...