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Visualizzazione dei post con l'etichetta guerra

Lezione di Pace!

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Avete presente uno stuolo di ragazzi vocianti che si muovono in massa?  Quelli stamattina eravamo "noi dell'Amaldi" in marcia giocosi e festanti verso il Teatro di Tor Bella Monaca per assistere ad una lezione di Educazione Civica fuori dalle aule scolastiche.  Ci aspettava un bell'incontro di riflessione sul tema "guerra e pace". Ma non si partiva però dalla celeberrima opera di Lev Tolstoj, bensì dalla  viva voce di chi la guerra l'ha vissuta sulla propria pelle qualche decennio fa. E ancora la racconta piangendo.  Sto parlando di Nelson Moda, nato e vissuto in Mozambico all'epoca della terribile guerra che l'ha devastata.  Il titolo dell'evento era Xirico (si legge /Shìrico/), dal nome della vera protagonista del palco: la radio 📻 rudimentale che durante la guerra in Mozambico fu l'unico canale su cui viaggiavano le notizie di pace. Ma anche e soprattutto quelle di guerra!  Quando il microfono è passato...

La guerra nel cuore

Alle fronde dei salici E come potevamo noi cantare/ con il piede straniero sopra il cuore,/ fra i morti abbandonati nelle piazze/ sull’erba dura di ghiaccio, al lamento/ d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero/ della madre che andava incontro al figlio/ crocifisso sul palo del telegrafo?/ Alle fronde dei salici, per voto,/ anche le nostre cetre erano appese,/ oscillavano lievi al triste vento. (Salvatore Quasimodo). Ecco, le immagini che in questi lunghissimo mese ci raggiungono via televisione, web e quant'altro mi ricordano questo tipo di orrore.  Esatto, proprio questo. Perché ancora non ci è bastato.. Perché i poeti che ci hanno raccontato questo strazio degli ultimi anni della tragica seconda guerra mondiale non hanno ancora poetato abbastanza... Perché non c'è fine al male... Bastaaaaaaaaaaa! 

La guerra nelle parole di Tacito

«Quotiens causas belli et necessitatem nostram intueor,  magnus mihi animus est hodiernum diem consensumque  vestrum initium libertatis toti Britanniae fore: nam et  universi co<i>stis et servitutis expertes, et nullae ultra  terrae ac ne mare quidem securum inminente nobis classe  Romana. ita proelium atque arma, quae fortibus honesta,  eadem etiam ignavis tutissima sunt. priores pugnae, quibus  adversus Romanos varia fortuna certatum est, spem ac  subsidium in nostris manibus habebant, quia nobilissimi totius Britanniae eoque in ipsis penetralibus siti nec ulla  servientium litora aspicientes, oculos quoque a contactu  dominationis inviolatos habebamus. nos terrarum ac libertatis extremos recessus ipse ac sinus famae in hunc  diem defendit: nunc terminus Britanniae patet, atque omne  ignotum pro magnifico est; sed nulla iam ultra gens, nihil nisi fluctus ac saxa, et infestiores Romani, quorum superbiam frustra per obseq...

Proviamo a spiegare la guerra ai ragazzi...

Tre giorni fa nell'aula Magna del mio liceo, quasi in triste coincidenza con la ricorrenza di un mese di guerra, abbiamo provato a fare alcune riflessioni su questa tragica attualità. Come si può leggere nell'articolo che ci hanno dedicato, sotto la guida di un giornalista de La Repubblica abbiamo ascoltato, con tensione drammatica, un reporter di guerra dal teatro più caldo degli scontri attuali tra forze ucraine e russe.  Inutile dire che il silenzio in Aula Magna era tangibile, pesante, quasi palpabile, lo stesso che (come ha ricordato la collega organizzatrice dell'incontro, la professoressa Laura Cunto) percepimmo anni fa nel prezioso e indimenticabile incontro con Sami Modiano... Eppure, nonostante l'angoscia del momento, nonostante l'ingombrante imponenza dell'argomento, i ragazzi sono stati bravissimi, con i loro silenzi eloquenti e le loro domande mirate, intelligenti, critiche.  Il loro interrogativo principale è stato: "Come è stato possibile arr...

Guerre antiche e moderne

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Oggi ricordiamo un mese e un giorno di ostilità tra Russia e Ucraina. Diceva Tacito secoli e secoli or sono: Auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appella nt.    (Agricola, Discorso di Calgaco)  Nel 2022 non è cambiato nulla! Morti, feriti, sfollati, espulsi. In nome di cosa? Della maledetta sete di imperialismo...

Orrore di guerra

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Generale, il tuo carro armato è una macchina potente Spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista. Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico. Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare. Bertolt Brecht

Vanità in guerra

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Vanità D’improvviso è alto sulle macerie il limpido stupore dell’immensità E l’uomo curvato sull’acqua sorpresa dal sole si rinviene un’ombra Cullata e piano franta.   Giuseppe Ungaretti

Soldati

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Soldati Si sta c ome  d'autunno sugli alberi le foglie Giuseppe Ungaretti

In guerra

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Commiato Gentile Ettore Serra poesia è il mondo l’umanità la propria vita fioriti dalla parola la limpida meraviglia di un delirante fermento Quando trovo in questo mio silenzio una parola scavata è nella mia vita come un abisso Giuseppe Ungaretti

Parole di guerra

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Pellegrinaggio In agguato in queste budella di macerie ore e ore ho strascicato la mia carcassa usata dal fango come una suola o come un seme di spinalba Ungaretti uomo di pena ti basta un’illusione per farti coraggio Un riflettore di là mette un mare nella nebbia. Giuseppe Ungaretti 

Fratelli in guerra

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Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata Nell'aria spasimante involontaria rivolta dell'uomo presente alla sua fragilità Fratelli Giuseppe Ungaretti

Un poeta in guerra

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SAN MARTINO SUL CARSO Valloncello dell’albero isolato il 27 agosto 1916 Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca È il mio cuore Il paese più straziato Giuseppe Ungaretti

No alla guerra

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Girovago In nessuna parte di terra mi posso accasare A ogni nuovo clima che incontro mi trovo languente che una volta già gli ero stato assuefatto E me ne stacco sempre straniero Nascendo tornato da epoche troppo vissute Godere un solo minuto di vita iniziale Cerco un paese innocente *** (Capo di Mailly maggio 1918)

In una guerra non ci sono vincitori

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La guerra che verrà di Bertolt Brecht   La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.

La guerra è una tragedia. Sempre!

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"Attenzione, perché sappiamo da sempre che la Terza guerra mondiale sarebbe l'ultima!"  Queste - e non solo queste- le preziose parole di monito del cardinale Matteo Maria Zuppi su La7. Sentirlo parlare è sempre un piacere per le orecchie e per l'anima, anche quando ci parla di una tragedia universale come la guerra. Con fermezza e con decisione, come solo lui sa fare. Grazie anche per questo, carissimo "ex Don Matteo"! post Facebook

No alla guerra!

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"In giornate come queste ultime, televisioni e giornali ci riportano a qualcosa che non avremmo mai immaginato lontanamente in Europa, così vicino a noi: sentire rombo di cannoni, case distrutte, persone che piangono, che muoiono” (senatrice Liliana Segre) Chi ricorda, sa e ammonisce.  Chi non sa, farebbe bene ad ascoltare il monito di chi ha vissuto e provato!  No alla guerra!!! 

Esperienze di guerra

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VEGLIA Un’intera nottata Buttato vicino A un compagno Massacrato Con la bocca Digrignata Volta al plenilunio Con la congestione Delle sue mani Penetrata Nel mio silenzio Ho scritto Lettere piene d’amore Non sono mai stato Tanto Attaccato alla vita. ( Cima Quattro il 23 dicembre 1915)  Giuseppe Ungaretti

La guerra nelle pagine di poesia

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SONO UNA CREATURA Come questa pietra Del S. Michele Così fredda Così dura Così prosciugata Così refrattaria Così totalmente Disanimata Come questa pietra È il mio pianto Che non si vede La morte Si sconta Vivendo. (Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916)  Giuseppe Ungaretti

E guerra fu..

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24 febbraio 2022, Giovedì grasso. Ti svegli la mattina, una mattina qualunque, in cui la sveglia suona perché la giornata riprende e devi andare al lavoro/ a scuola/ da qualche parte, e mentre fai colazione senti e leggi ovunque edizioni straordinarie e aggiornamenti di notizie.  Il motivo non è il carnevale, ovviamente. Al carnevale non si dedicano edizioni straordinarie!  Il motivo è la guerra.  Una guerra alle porte di casa nostra. Una guerra folle e immotivata, come tutte le guerre del mondo.  La Russia di Putin  che invade (avete capito bene: invade, alla vecchia maniera, con esercito e carrarmati!) l'Ucraina.  Non ho abbastanza conoscenze di geografia geopolitica né di economia mondiale per poter scrivere un decente articolo ad hoc su questa guerra appena scoppiata ma già da tempo annunciata, ma ho abbastanza raziocinio da poter dire che una guerra è sbagliata. Sempre. Semplicissimo.  Possibile che la storia non ci abbia insegnato nulla? Niente ...