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Visualizzazione dei post con l'etichetta Shoah

Il dovere di ricordare

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"Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere dovrebbe mai vedere, camere a gas progettate da ingegneri istruiti, bambini uccisi con veleno da medici ben formati, lattanti uccisi da infermiere provette, donne e bambini uccisi da diplomati di scuole superiori e università. Diffido, quindi, dell’educazione e dell’istruzione. La mia richiesta è: aiutate i vostri alunni a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani." "Les mémoires de la Shoah", Anniek Cojean (Le Monde, 29 aprile 1995)

Auschwitz, di Quasimodo

Anche Quasimodo, noto per poesie di altro genere, scrisse una bella e toccante poesia su Auschwitz. Una rivolta dell'animo, una ribellione del cuore e della mente, un invito al "mai più". Bella e toccante, come poche altre del genere. Di seguito la presentazione completa: poesia Quasimodo

#27gennaiopersempre

Uno dei più bei post a tema tra quelli letti oggi sui social.  "Un vecchio ex deportato ad Auschwitz va tutte le mattine all’edicola del suo quartiere, prende sempre un pacchetto di caramelle e chiede all’edicolante se ha il Notiziario Quotidiano del Partito Nazista. L’edicolante, dapprima sorpreso poi ogni giorno rassegnato, gli risponde che quel giornale non esiste più da tanti anni, che lo stesso NSDAP non esiste più. Stamattina, alla solita richiesta del vecchio, l’edicolante gli chiede un po’ contrariato: "Ma perché continua a chiedermi il Notiziario Quotidiano del Partito Nazista se sia il giornale che il Partito non esistono più da tanto tempo?". Il vecchio risponde sorridendo: "Mi piace avere qualcuno che me lo ripete ogni giorno." Moni Ovadia 27 Gennaio, Giornata della Memoria

Giorno della memoria 2022

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Il più bel messaggio a tema ricevuto oggi. Mementote!

La "signora Auschwitz" incontra gli studenti

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" Io mi vergognavo per loro, avevo pena per gli assassini, per gli aguzzini" (Edith Bruck)  A pochi giorni dal 27 gennaio (Giornata della Memoria) e solo due dal 10 febbraio (Giorno del Ricordo),  ho avuto la fortuna di partecipare ad uno di quegli incontri che ti lasciano il segno. Come tutte le volte che ho potuto accompagnare una mia classe ad un incontro con un reduce, un testimone o un sopravvissuto, ne sono uscita devastata.  Come sempre, il silenzio ha accompagnato per lunghi minuti me e i miei ragazzi a fine incontro. Quel silenzio sacro, prezioso, catartico. Quel momento di pausa dalla vita necessario per la rielaborazione, la riflessione, la sintesi interiore.  Partiamo dai necessari dati biografici.  Edith Steinschreiber Bruck, nata nel 1932,  è una testimone della Shoah, poetessa e traduttrice ungherese ma naturalizzata italiana. Adora il nostro  Paese, che ha conosciuto a partire dalla bellissima Napoli e nel quale ha trovato l...

Grazie di tutto, Liliana!

La preziosa Liliana Segre comincia a ritirarsi, purtroppo. Con il suo solito garbo.  Senza fanfare.  Ci mancheranno in TV e sul web la sua presenza discreta, la sua educazione, la sua pazienza infinita e l'inimitabile signorilità nel rispondere a battute offensive ed infamanti. Ovvio che l'età passa per tutti, anche per chi dovrebbe essere eterno per fare del bene ad una società guasta e malata. Ma non si può chiedere l'impossibile alle leggi biologiche, purtroppo... Segnalo, a tal proposito, questo bellissimo e toccante articolo: Saluto di Liliana Segre

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi Ho sempre detto ai miei studenti che alcune poesie non possono essere commentate. Questa è una di quelle. Commentarla, parafrasarla, dividerla in sequenze, cercare le figure retoriche, farne un riassunto sarebbe come distruggerla . Perché non sentiremmo il vero messaggio, che invece va assorbito così: con una lettura tutta d'un fiato. ...

Pietro Terracina e la Memoria

https://www.facebook.com/234339416776864/posts/1251459128398216/ Non servono commenti. Basta ascoltare la voce di chi ha vissuto. 

Giorno della Memoria 2020

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Celebriamo (se così si può dire di una data del genere...) il Giorno della Memoria con un pensiero di Sami Modiano, uno dei pochi sopravvissuti ad Auschwitz ancora in vita: “Non è vero che l’odio è cieco, ha la vista molto acuta, quella di un cecchino, e se si addormenta il suo sonno non è mai eterno, ritorna”. Meditiamo, gente, meditiamo... 

Le ragazze senza nome

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LE RAGAZZE SENZA NOME (Martha Hall Kelly) “ Facevo solo il mio lavoro ”.   Esatto. Proprio così: era un lavoro come tanti altri e chi lo portava a termine eseguiva soltanto degli ordini. Pazienza se poi si trattavia di mandare a morte persone senza alcuna colpa se non quella di appartenere ad una presunta "razza inferiore". La trama del romanzo appare un po’ complicata: a New York, Caroline Ferriday sembra avere tutto ciò che desidera, con il suo posto al consolato francese e un nuovo amore all'orizzonte. Ma la sua vita cambia all’improvviso quando- siamo nel settembre 1939- l'esercito di Hitler invade la Polonia e minaccia di arrivare in Francia. Dall’altra parte dell’oceano, ma non per questo meno “sorpresa” dalla Storia,   Kasia Kuzmerick , un'adolescente polacca, sente la propria spensierata giovinezza scomparire mentre si dà da fare nel suo ruolo di corriere per il movimento di Resistenza. Sempre in Europa, ma in Germania, poi, l'...