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Kairòs, sempre! ☆

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“-Di dov’era lo scultore? -Di Sicione./  -Ed il suo nome? -Lisippo./  -E chi sei tu? -Il tempo che sottomette ogni cosa./  -Perché stai in punta di piedi? -Sto sempre correndo./  -E perché hai un paio di ali ai piedi? -Io volo nel vento./  -E perché tieni un rasoio nella mano destra? -Come segnale agli uomini/  del fatto che io sono più affilato che qualsiasi altro bordo./  -E perché i capelli ti scendono sulla faccia? -Perché chi m’incontra mi acciuffi./  -E perché, in nome del cielo, il retro della tua testa è rasato? -Perché/ nessuno che un tempo mi ha lasciato correre sui miei piedi alati -/  anche se, scontento, lo desidera – mi prenderà ora da dietro./  -Perché l’artista ti ha modellato? -A tuo vantaggio, straniero, e mi ha/  messo nel portico a mo’ di lezione”. POSIDIPPO, A.P. 119 Come già detto altre volte (ad esempio qui:  post Kairòs )  e come sa bene chi mi conosce bene, studenti compresi, il Kairòs ...