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Ricordi preziosi

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Oggi mi sono dedicata a fare pulizie.  Quelle belle,  quelle professionali.   Si tratta di riprendere in mano i libri,  quaderni,  appunti e l'agenda usati durante l'anno finito, controllarli e metterli via per fare posto,  in attesa di sapere le nuove classi e di procurarsi quelli nuovi,  quelli che ci accompagneranno durante un nuovo anno lavorativo.  Riprendendo quindi tutto il materiale che avevo buttato da una parte dopo la fine degli impegni extra di quest'anno,  ovvero l'esame di Stato,  ho trovato questo prezioso cadeau ,  donatomi da uno dei miei maturandi dopo la fine degli orali.  Ne ho parlato in un post precedente,  ricordando l'occasione in cui gli studenti del quinto ce la declamarono...  Non si trattava,  dunque,  di una novità,  ma sicuramente di un ulteriore DONO prezioso,  che come tale ho riposto in un luogo sicuro,  per essere certa che non si rovini negli anni......

Il Genio non si apprende: è qualcosa di innato. Ma non basta!

Ieri seguivo un corso di aggiornamento molto interessante e per un motivo che non sto qui a spiegare mi è tornato alla mente il famoso binomio "Ingenium et Ars", di oraziana memoria ( Ars Poetica , sive Epistula ad Pisones ).  Per farla breve, si tratta di una lettera, indirizzata appunto ai Pisoni, in cui Quinto Orazio Flacco "dopo una sezione introduttiva, si occupava di questioni di ordine e di stile, contenutistiche e linguistiche: dà suggerimenti su come creare uno stile perfetto, spiega come si debba sempre usare una lingua facile da capire. Infine, il poeta deve saper distribuire ogni particolare in modo appropriato e non deve mai spingersi troppo al di là delle proprie capacità. Segue il principio che l'arte deve unire l'utile al dilettevole, dove per comporre una poesia è necessaria sia la genialità dell'ispirazione ( ingenium ), sia l' ars  per elaborare un componimento in perfetto stile". (fonte: Wikipedia).  Mi è venuto quindi in mente u...