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Festa della Liberazione 2024

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25 aprile 2024. Festa della Liberazione.  Ancora? Ovviamente! Ora e per sempre! Non si può smettere di festeggiare una "giornata ricordo" come questa semplicemente perché ha definito quello che siamo e il modo in cui possiamo esserlo! Liberi di dire, liberi di pensare. Liberi di e liberi da.   E un immenso grazie a chi ce lo ha permesso, i partigiani. Proprio loro: stricto sensu dei ribelli, dei banditi, "quelli che andarono sulle montagne". I traditori.  E non importa che fossero bianchi, neri, rossi, screziati o arcobaleno. Hanno fatto letteralmente TUTTO per tirarci fuori da una situazione asfittica in cui ci eravamo andati a cacciare, facendo il peggio che un essere umano possa fare. ( La targa in questione si trova a Scandicci, in Provincia di Firenze, e ricorda la Liberazione dell'Italia dall'occupazione della Germania Nazista avvenuta il 25 aprile 1945) Si obietta: "Erano dei banditi e hanno causato una guerra civile". Esatto. E ...

25 aprile nel 1945 e oggi

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Il senso del 25 aprile con fatti, non parole  Da qualche anno a questa parte si fa un gran parlare del "senso" del 25 aprile ai nostri giorni. Come se fosse necessario che una simile celebrazione avesse un senso...  A mio modo di vedere, tuttavia, alle "questioni" si risponde con i fatti e c on gli insegnamenti, non con le chiacchiere da bar.  Per questo motivo qualche giorni fa nella mia scuola si è organizzata una "due giorni" a tema.  Lo scopo era vedere insieme un film 🎥 storico (nel senso letterale del termine) e poi contestualizzarlo, anche grazie a chi su quel film ha lavorato direttamente e indirettamente.  Abbiamo quindi avuto l'onore di avere in collegamento Giuliano Montaldo,   regista del film del 1976 "L'Agnese va a morire", con dei giovanissimi Flavio Bucci, Rosalino Cellamare (il cantante Ron, per capirci), Michele Placido e Ninetto Davoli,  e in presenza in Aula Magna l'autore del libro  "...