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Visualizzazione dei post con l'etichetta traditio lampadis

Emozioni da prof

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Anche oggi h o ricevuto una bella visita  di cortesia al lavoro.  Una mia ex studentessa è venuta a trovare i suoi ex professori (non solo me, ovviamente!) e mi ha raccontato un po' della sua vita fuori dalle mura "avvolgenti" del liceo.  Abbiamo parlato dei suoi esami (è iscritta a Lettere Classiche, quindi quando mi cita gli argomenti d'esame se non altro riesco a seguirla: stavolta mi ha parlato della "triade ellenistica" Callimaco, Teocrito e Apollonio Rodio e della loro concezione dell'amore), dello studio matto e disperatissimo ma "bello" (e quell'aggettivo così generico ma onnicomprensivo la dice lunga, come i suoi occhi luminosi), degli altri impegni, degli anni che passano, del cambiamento di status (da matricola a "esperta" di iter burocratico, piano di studio e impazzimenti vari...) che fa "punti" nel percorso di vita. Infine, prima dei saluti, la riconsegna di un libro che le avevo prestato tempo fa per la pr...

Tutor e tutee

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"È questo il senso del nostro lavoro!"  In questi faticosissimi giorni di fine anno scoladtico, ho chiuso con una bella cerimonia finale la mia funzione di tutor di un docente neoimmesso in ruolo (ho scoperto che si chiama - con un anglismo ormai in voga - "il tutee" ).  Non era questa per me la prima volta: lo avevo già fatto per un caro collega un decennio fa e ci ho riprovato quest'anno. E anche stavolta è stato come riavvolgere il nastro: mi sono ritrovata catapultata nel lontanissimo 2002, quando l'esperienza "mistica" toccò a me. La collega che mi fece da tutor - al liceo Joyce - fu con me sorridente, accogliente, disponibile, solare, affidabile, sempre presente.  Questo mi viene dunque naturale essere ogni volta. Perché - come in tutte le esperienze di vita - verba movent, exempla trahunt.  E se ti insegnano ad essere rispettosa ed empatica, cosa ti può venire più naturale che essere rispettosa ed empatica con un tuo collega, senza conside...