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Festa della Liberazione 2024

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25 aprile 2024. Festa della Liberazione.  Ancora? Ovviamente! Ora e per sempre! Non si può smettere di festeggiare una "giornata ricordo" come questa semplicemente perché ha definito quello che siamo e il modo in cui possiamo esserlo! Liberi di dire, liberi di pensare. Liberi di e liberi da.   E un immenso grazie a chi ce lo ha permesso, i partigiani. Proprio loro: stricto sensu dei ribelli, dei banditi, "quelli che andarono sulle montagne". I traditori.  E non importa che fossero bianchi, neri, rossi, screziati o arcobaleno. Hanno fatto letteralmente TUTTO per tirarci fuori da una situazione asfittica in cui ci eravamo andati a cacciare, facendo il peggio che un essere umano possa fare. ( La targa in questione si trova a Scandicci, in Provincia di Firenze, e ricorda la Liberazione dell'Italia dall'occupazione della Germania Nazista avvenuta il 25 aprile 1945) Si obietta: "Erano dei banditi e hanno causato una guerra civile". Esatto. E

"È la somma che fa il totale!"

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Bellissima esperienza didattica "fuori aula" stamattina con una mia classe.  Siamo andati al Teatro Belli di Antonio Salines (piazza di S. Apollonia 11, Roma) a vedere una rinomata commedia plautina: l' Anfitrione, per la regia di Cristiano Roccamo e con Fabio Facchini, Mirko Iurlaro, Maria Lombardo, Fabrizio Pagliaretta.  Classificata da tutti i manuali di letteratura latina come "commedia del servo" o "commedia degli equivoci" o anche come "commedia dei simillimi", in realtà è molto di più! La trama è più o meno nota a tutti gli amanti della commedia romana o di Plauto in particolare e gira intorno ai due personaggi di Anfitrione e Sosia (guarda caso due delle antonomasie più usate nella lingua italiana...). Quello che fa la differenza è la bravura recitativa, ovviamente!  E i nostri attori, dei professionisti della Compagnia del Teatro europeo plautino,  ci hanno regalato u n'ora e mezza di sane e grasse risate.