ADESSO BASTA!!!

Ho dovuto far passare la giornata di ieri, l'istituzionale "Giornata contro la violenza sulle donne",  in cui una "marea rosa" si è rumorosamente diffusa per la mia città (e non solo),  inondando con la sua preziosa presenza posti già bellissimi del centro storico della città caput mundi, per riuscire a scrivere di quest'immane tragedia che ci sta travolgendo: il Femminicidio, peste di questi ultimi anni, vergogna della nostra civiltà e della società tutta (cit. Presidente Mattarella).  

Non penso che il miglioramento possa passare per questo blog con i suoi 4-5 lettori non fissi (lontani anni luce dai "venticinque lettori" di manzoniana memoria!), ma non credo di poter stare zitta. 

Adesso basta! 105 donne uccise nell'ultimo anno da chi diceva di amarle sono una disfatta del genere umano. Parliamone, ricordiamo, confrontiamoci. Vergogniamoci, soprattutto. 

E ricominciamo daccapo a gettare le basi della relazione affettiva.
In genere si dice che bisogna toccare il fondo per cominciare a risalire. A mio avviso, da quel dì che lo abbiamo toccato! 
Ma sfruttiamo l'indignazione che la vicenda della povera Giulia Cecchettin ha causato per iniziare FINALMENTE a rimboccarci le maniche! Solo in questo modo potremmo rendere giustizia a tutte le povere donne massacrate prima di lei. Perché lei sia FINALMENTE l'ultima!!!

Per provare a fare qualcosa, ho raccolto alcuni dei contributi a mio avviso più preziosi tra quelli che sono passati per "il mio web" in questi giorni di dolore assurdo.
La prima è una poesia di Fabrizio Izzo, un mio bravissimo ex studente, diventato uomo e anche poeta in romanesco (oltre che padre).
Il secondo è un contributo della sempre bravissima Luciana Littizzetto, intervenuta ad hoc sulla tragedia di Giulia. 
L'ultimo è un prezioso intervento del bravissimo Erri De Luca, uomo, poeta e scrittore. 

Buona lettura ai miei 4-5 lettori e buone riflessioni...

Se ce fosse na canzone pe parla de sta follia, 
non potremmo scrive amore ma soltanto ipocrisia, 
Quella de chi oggi piagne pe l’ennesimo femminicidio, 
poi er giorno se nasconde dietro ad ogni suo suicidio.

C’è chi dice che la sera se te vesti con la gonna, 
te l’aspetti na molestia se te voi sentí più donna, 
Si perché se bella voi apparí è pe l’omini e la loro eccitazione, 
mica siete libere de vestivve pe la vostra ammirazione. 

Pensa che piselloFobia a sentisse ar centro de sto monno, 
che te serve sentitte forte per evità de toccà er fondo, 
Si perché se sei convinto de tutta st’attenzione, 
non è colpa de na donna ma de te che sei n’cojone.

Vostra madre che direbbe se sapesse de sto scempio, 
Ve darebbe no schiaffone che servirebbe a dà l’esempio, 
Perché n’omo come te non se merita na mamma, 
Lei te ama con il cuore e se more in questo dramma. 

Non se po mai rilassasse in mondo disperato, 
dove chi te po protegge apre bocca e gle da fiato,
Non se po abbassa la guardia perché le morti ormai so tante, 
e non c’è più soluzione a sta ferita sanguinante. 

Io da omo me vergogno de sto triste paragone, 
de sentimme affiancato a sto povero coglione, 
Io da omo me vergogno de ste storie de terrore, 
che me viene er groppo n’gola e me se spezza er core.
(FABRIZIO IZZO) 

E ancora, per riflettere: 

E INFINE, last but not least: 
«Il patriarcato non c’entra con l’uccisione di Giulia, c’entra semmai la disintegrazione del maschio moderno. Gli uomini vivono un’adolescenza perenne, incapaci ad assorbire sconfitte e rifiuti, e quando sono padri diventano coetanei dei loro figli, neanche fratelli maggiori». (Erri De Luca)

Meditiamo, gente, meditiamo... E cominciamo a darci da fare! 
ADESSO BASTA DAVVERO!!! 

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