Perché leggere i classici?


Perché leggere i classici. Interviste tra giornalismo e letteratura a cura di Duccio Rossi.



"Quello che veramente ami rimane, il resto sono scorie. Quello che veramente ami non ti sarà strappato. Quello che  veramente ami è la tua vera eredità" (Ezra Pound, Canti Pisani 81).
Bellissima pubblicazione, gradevole nella lettura, che scorre in modo molto fluido e per niente" lutulentus" in quanto non riservata ai soli specialisti del settore.
Il libro comincia con un capitolo introduttivo di Moreno Lifodi che ci spiega il significato del termine "classico" a partire dall'uso del termine "Classicus" nella testimonianza degli antichi. Interessante scoprire il legame semantico ed etimologico tra "classico" e "CLASSIS" latino o "classe" italiano! Una parentela linguistica  su cui non avevo mai riflettuto! 

Segue poi una serie di interessanti e argute interviste  a studiosi (non solo della classicità) ben noti e di calibro:  Luciano Canfora, Maurizio Bettini, Guido Paduano. Salvatore Settis, Carlo Santini , Alberto Camerotto, Filippomaria Pontani, Francesco Prontera, Franco Montanari, (proprio quello del noto vocabolario Greco/Italiano GI che vediamo sottobraccio ai nostri studenti liceali! ) e Alessandro Fo. I loro interventi si incentrano su questioni di rilievo per classicisti e non: importanza dei classici, classici latini e greci come enciclopedia comune di cultura, importanza della lettura, specificità della cultura classica, scienza degli antichi, varietà di forme e contenuti della civiltà greco-romana, greco antico ancora vivo nella produzione di parole nuove e moderne, attualità di Virgilio.
L'impostazione delle interviste è la medesima per tutti gli intervistati, ovviamente, ed è interessante poter confrontare le risposte date da ognuno di loro relativamente, ad esempio, a libro e autore preferiti, ultimo libro letto, libro da consigliare ai lettori, completamento della frase "Leggere è..."! 

Chiude il tutto un'appendice personale e quasi autobiografica del curatore, D. Rossi, sull'eredità concreta che lo studio liceale lascia in tutti noi.
Bellissima, direi quasi imprescindibile, la nota per i lettori, che oltre a dare notizie sull'occasione che ha dato origine alla pubblicazione, lancia il seguente messaggio: "Stimolare in coloro che non sono specialisti del settore uno spirito critico per la lettura dei classici, dimostrando così che la letteratura greca e quella latina non sono affatto un universo troppo complesso, fatto di tematiche così lontane dal nostro quotidiano". E non si può non concordare: perché è principalmente QUESTO il senso degli studi classici! Anche a scuola! 
Un libro assolutamente da leggere. Perché "Leggere è... quello che Dante definisce come trasumanare " ( C. Santini) 

Commenti

I più cliccati!

In ricordo di Piero

AppassionataMente