Didattica a distanza

DaD sì/ DaD no 

La questione della didattica a distanza (DaD, come la chiamiamo da qualche settimana in qua) è controversa. Ci proviamo tutti e lavoriamo quasi h24 al PC per preparare e produrre materiali di qualità, se non di pregio, per i nostri studenti. Per far fronte ad un'emergenza, per non lasciare soli i nostri ragazzi più che per sentir dichiarare "valido" l'anno scolastico in corso, ci siamo buttati a capofitto in un mondo che non conoscevamo, non frequentavano, non avevamo mai messo in pratica in modo così massiccio. È stato un vero e proprio rodaggio forzato. 
E non ne stiamo uscendo con le toppe, anzi! I docenti che come me non sono propriamente dei nativi digitali, ma nella migliore delle ipotesi degli immigrati digitali stanno imparando a svecchiare la propria didattica, ad usare strumenti informatici di cui conoscevano a malapena l'esistenza... 
Per questo la ministra Azzolina del Mi (ex Miur) non fa che ringraziarci. Lo ha fatto anche oggi e noi ne siamo fieri. Ma il problema è che al Ministero devono darsi da fare perché TUTTI i nostri studenti possano fruire di questa "nuova e moderna didattica". Perché questa maledetta pandemia sta privando qualche nostro studente di un diritto sacro: quello allo studio. 
Certamente noi ce la mettiamo tutta per cercare di raggiungerli tutti, ma non sempre ci riusciamo. E i motivi possono essere i più vari: nella migliore delle ipotesi di tratta di una indisponibilità di digital device per seguire al meglio una didattica digitale. Perché una cosa è avere uno smartphone con connessione dati per chattare, un'altra è avere una linea veloce, un tablet, un PC, una stampante con cui svolgere le varie attività che noi con il nostro sacro fuoco prepariamo per i nostri ragazzi. 
Per questo abbiamo bisogno di aiuto. Se no, la DaD non funziona. 
Mentre, al contrario, potrebbe essere una grande opportunità per il futuro prossimo del nostro sistema istruzione. E non soltanto e non necessariamente per i momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo... 
Ovviamente sempre ricordando che "il contatto fisico, la presenza in classe restano insostituibili per la crescita e il dialogo comune", come dice con estrema chiarezza la collega Maria Losito del Liceo Classico "Amedeo di Savoia" di Tivoli in questo bellissimo articolo, che vi suggerisco di leggere:

Grazie, collega! 🤩

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