Didattica a distanza
DaD sì/ DaD no
E non ne stiamo uscendo con le toppe, anzi! I docenti che come me non sono propriamente dei nativi digitali, ma nella migliore delle ipotesi degli immigrati digitali stanno imparando a svecchiare la propria didattica, ad usare strumenti informatici di cui conoscevano a malapena l'esistenza...
Per questo la ministra Azzolina del Mi (ex Miur) non fa che ringraziarci. Lo ha fatto anche oggi e noi ne siamo fieri. Ma il problema è che al Ministero devono darsi da fare perché TUTTI i nostri studenti possano fruire di questa "nuova e moderna didattica". Perché questa maledetta pandemia sta privando qualche nostro studente di un diritto sacro: quello allo studio.
Certamente noi ce la mettiamo tutta per cercare di raggiungerli tutti, ma non sempre ci riusciamo. E i motivi possono essere i più vari: nella migliore delle ipotesi di tratta di una indisponibilità di digital device per seguire al meglio una didattica digitale. Perché una cosa è avere uno smartphone con connessione dati per chattare, un'altra è avere una linea veloce, un tablet, un PC, una stampante con cui svolgere le varie attività che noi con il nostro sacro fuoco prepariamo per i nostri ragazzi.
Per questo abbiamo bisogno di aiuto. Se no, la DaD non funziona.
Mentre, al contrario, potrebbe essere una grande opportunità per il futuro prossimo del nostro sistema istruzione. E non soltanto e non necessariamente per i momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo...
Ovviamente sempre ricordando che "il contatto fisico, la presenza in classe restano insostituibili per la crescita e il dialogo comune", come dice con estrema chiarezza la collega Maria Losito del Liceo Classico "Amedeo di Savoia" di Tivoli in questo bellissimo articolo, che vi suggerisco di leggere:
Grazie, collega! 🤩
Commenti