18 gennaio 2021: rientro in presenza con sorpresa!

Il giorno x è arrivato. Stamattina mi sono armata di entusiasmo, armi e bagagli e dopo due mesi di smartworking sono tornata a lavorare dalle mie aule, lasciando la mia cucina di casa, alla quale sarò sicuramente mancata tantissimo...

Inutile dire che non ero serena: tante le precauzioni da osservare in nome della sicurezza e ovviamente non possiamo permetterci di bypassarne nessuna.  
Espletate dunque tutte le incombenze suddette, salutati tutti i cari colleghi che non vedevo da due mesi, augurato buon anno de visu a quelli cui avevo inviato sinora solo auguri virtuali e freddi, per quanto arricchiti da emoji e gif di vario genere, stavo facendo il solito carico dei libri  dal mio cassetto personale in sala professori prima di recarmi in aula a fare lezione ... 

Mi giro e mi trovo di fronte  un'ex studentessa (che qui chiameremo semplicemente Marta). 
Non mi è sembrato strano vederla lì e la prima tentazione è stata quella di dirle: "Dimmi, cosa ti serve?" (che sarebbe il mio abituale eufemismo per dire: "Cosa ci fai in sala professori?"...). 
E per fortuna mi sono trattenuta! Perché lei era lì dentro a pieno titolo! Non è più da tempo, infatti, una studentessa del mio liceo, ma non è neanche soltanto un'estranea (non autorizzata ad entrare in sala professori...), bensì una studentessa universitaria tirocinante, accompagnata dal suo tutor ufficiale. 

Avrei voluto salutarla con affetto come l'ultima volta che ci siamo viste (in cui nessuno di noi sapeva cose fosse una pandemia in corso), ma ci siamo limitate ovviamente al freddo saluto che tutti usiamo ormai senza sentirci "strani".

Che bell'incontro! Non mi ha fatto solo riflettere sul passare del tempo, ma mi ha ricordato il privilegio del lavoro che svolgo: anche se gli anni passano, gli studenti che crescono e diventano adulti (non solo a livello anagrafico, ma anche e soprattutto a livello personale, magari anche lavorativo...) sono una sorta di "sfida alle leggi della natura": essi fermano il nostro tempo, bloccano l'ineluttabile  scorrere della vita e in un attimo ti riportano indietro di anni e anni. Una specie di magia! 

In questo caso, sono tornata ad un giorno di un caldissimo giugno di qualche tempo fa, in cui lei e i suoi compagni di classe sono venuti a cercarmi in lungo e largo per il liceo per consegnarmi un magnifico mazzo di fiori e una lettera strappalacrime... E ad una bellissima "cena di classe" accompagnata da un vero e proprio servizio fotografico che neppure ai matrimoni (sì, allora si poteva uscire tutti insieme per riunirsi stretti stretti intorno ad un tavolo e magari ballare a fine pasto...). E anche (ancora meglio...) ad una spettacolare partita di pallavolo studenti/professori a fine sessione di esame di maturità, dopo la chiusura dei "fatidici" pacchi, finita a piedi scalzi, trucco sciolto, dignità idem e fiumi di sudore... 

Ecco: lei è stata la gradita sorpresa della mia giornata di rientro in presenza nel mio liceo!


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