A proposito dell'insegnamento

Ricevo da stimata collega questo link stamattina. Lo posto qui per dare la possibilità di riflessione a tanti altri. Negli anni ho letto vari lavori di Galimberti, di cui in genere condivido quasi tutto... In questo caso, il suo contributo mi sembra prezioso... 

Secondo lui un bravo prof non è quello preparatissimo, ma quello che possiede in massimo grado l'empatia. 
Intendiamoci: non è facile e non è detto che io ci riesca, ma è sicuramente ciò a cui dovemmo tendere, tutti.  Perché è verissimo che  "L'empatia gioca un ruolo fondamentale per il benessere a Scuola ma soprattutto per le relazioni che si creano tra docenti e studenti e tra colleghi stessi". 
Senza quella, c'è il baratro, il vuoto, la solitudine, l'isolamento. Quindi la noia e l'apatia. Non c'è niente di peggiore di uno studente apatico: non lo smuovi dalla sua chiusura e tutto ciò che lo circonda (e che schifa in modo totale) in nessun modo: non servono le bocciature, non servono i 2, non servono le note disciplinari, non servono i colloqui con i genitori (tanto più se è maggiorenne...). 
Leggete, a tal proposito, il nuovo libro di D'Avenia, "L'appello", e capirete meglio cosa intendo... 
Meditiamo, gente, meditiamo... 

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