Ancora sul rientro in classe degli studenti delle superiori


È ufficiale. Da oggi siamo in zona arancione e ci regoleremo di conseguenza. 
Quello che proprio non capisco è la motivazione reale della ripresa della didattica in presenza per gli studenti  delle scuole superiori in questo momento così critico...
Intanto precisiamo questo dato, che non è di poco "momento" . Non si tratta- come si legge e si sente dire sui media-  di una "riapertura" delle scuole, ma di un ritorno alla frequenza in sede! La scuola è sempre stata aperta, dai primi di settembre in poi! Semplicemente, negli ultimi due mesi la didattica si è svolta da remoto per motivi di sicurezza sanitaria!!! Nessuno di noi docenti, che sappia io, i primi di novembre sentendo l'ennesimo Dpcm ha pensato di poter andare  in ferie con dieci mesi di anticipo, nessuno ha esultato pensando di essere autorizzato a non lavorare! 
Ci siamo, invece, adattati a lavorare in condizioni non sempre ottimali (io, che non vivo in una reggia, ho sempre fatto lezione dalla mia angusta cucina, molti miei colleghi hanno proseguito ad andare a scuola -che dunque era aperta!- e a fare lezione da lì ai loro studenti collegati da casa... ), abbiamo ripensato la nostra didattica per il successivo mese, abbiamo seguito corsi su corsi per utilizzare al meglio le strumentazioni digitali che il famigerato lockdown nazionale di marzo/maggio 2020 ci ha messo tra le mani... Abbiamo partecipato a riunioni su riunioni per confrontarci, ridiscutere, riprogrammare, rivedere, ripensare... Il tutto sempre nella speranza ("chi di speranza vive disperato muore" , si dice dalle mie parti...) che prima o poi saremmo tornati a scuola in condizioni quantomeno accettabili. Come dire? Ci siamo fidati... 
E invece no. Le condizioni di rientro non sembrano proprio delle migliori. Eppure c'è stato il tempo! Sono mesi che il mondo della scuola è in stand-by e tutti noi lavoratori di quel settore (studenti, docenti, personale Ata) ci aspettavamo un piano di ripresa diversissimo da quello che ci è stato calato dall'alto e che comincerà domani! 

Nel post precedente la mia riflessione è stata di tipo didattico e professionale, qui voglio farne una di tipo economico e contrattuale e la devo ad una mia carissima amica, Dsga di un noto liceo romano, una di quelle lavoratrici preparatissime che fanno magie con i bilanci della scuola, che non si limitano, in modo sconfortato, a "fare le nozze con i fichi secchi", ma che trovano il modo di garantire il meglio alla propria scuola, tale e tanto è l'amore che hanno per essa e per il proprio lavoro in genere! Insomma, una di quelle segretarie  (uso la vecchia dicitura per semplicità) che farebbero la felicità di ogni Dirigente scolastico, dato che non solo non le sfugge nulla, ma con la sua competenza, preparazione ed esperienza pluriennale è sempre pronta, magari lavorando il triplo o il quadruplo, a cogliere ogni occasione preziosa di crescita per la sua scuola. Qui la chiameremo Tata, in modo che possa riconoscersi in questo post.

Orbene, ieri mattina scambiavo qualche riflessione con lei e ne ho ricevuto il personale  sconforto quando mi ha detto (cito testualmente) che l'espansione dell'orario, dovuta alla doppia fascia delle entrate, che nella "migliore" ipotesi (quella dei licei) prevede circa 35 ore di lezione, le pone un problema non indifferente con gli Ata. Per contratto tutti i lavoratori di  quel settore (personale amministrativo, tecnico e ausiliario, per i non esperti del campo) ne fanno 36 settimanali: in un'ora a settimana, quindi, dovrebbero "aprire la scuola e le classi e poi a fine turno sanificarle". Il tutto in 12 minuti al giorno.... Nulla di complicato, visto che si tratta di due calcoli banali, semplici anche per una laureata in Lettere come me: 36-35= 1; 60:5=12. 
E ovviamente sempre se riuscirà a trovare il modo (ma le deroghe alle indicazioni prefettizie sono pochissime) per scongiurare l'apertura del sabato, perché in quel caso la situazione si aggraverebbe ancor di più... 

Ci rendiamo conto?
Questo dovrebbe essere il grande piano per il rientro in sicurezza di cui ci hanno parlato per mesi su media e social? 

Nessuno dubita del fatto che da domani mattina tutti noi faremo i salti mortali per "trovare la quadra" e far sì che tutto vada per il meglio, soprattutto per i nostri studenti, che meritano il meglio da noi, ma certamente NON è questo il modo migliore per andare a lavorare con una pandemia in corso!


Una prof sconfortata 

(immagine tratta da Pinterest) 


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