Galimberti docet


Riprendo da un post trovato su Facebook per una preziosa riflessione: 

L’apprendimento, lo dice Platone, avviene per via erotica. Noi stessi abbiamo studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse.
A scuola è importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta è l’amore, e se gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. Attirarli a livello emotivo significa trovare la breccia per passare poi al livello intellettuale. Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste.
— Umberto Galimberti

Come dare torto a lui e al sommo Platone? Per tutti è stato così! Abbiamo amato e studiato le materie i cui docenti ci ammaliavano a livello personale e professionale. Alcuni di loro sono diventati i nostri mentori perché grazie a loro abbiamo deciso di fare il loro stesso mestiere!

A me è capitato questo nel passaggio da studentessa a insegnante e poi (vero privilegio) nel passaggio da ex prof a collega, quando ex studenti si ritrovano (ormai adulti e formatissimi) nella tua stessa scuola: prima ti guardano da  lontano increduli, poi si sciolgono in un abbraccio "di passaggio", infine passano alla terribile decisione: "devo darle del Lei o del tu?". Ovviamente si passa al tu, come è normale che sia in una relazione tra adulti!
"Trovare la breccia", o - se preferite- fare breccia nei loro cuori vuol dire conquistare le loro menti e le loro anime. Magari non ci amano alla follia, ma ci stimano a livello professionale, oppure ci odiano perché conoscono i propri limiti e pensano di non poterci gratificare, quindi cercano di attirare in tutti i modi la nostra attenzione... Le modalità relazionali sono tante e diverse e NON sempre sono idilli... 
Fatto sta che quando ti dicono di aver fatto certe scelte (personali, familiari, lavorative) perché hanno seguito il TUO modello, la tua persona, il tuo modo di essere, vuol dire che hai vinto quella partita: tu hai seminato e loro hanno raccolto. Non sempre subito, attenzione, ma sicuramente a tempo debito! 

È una delle più belle esperienze del mondo, che auguro a tutti di vivere almeno una volta nella vita, in qualsiasi campo lavoriate! 
♥️♥️♥️

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