Triste anniversario

20 febbraio 2020/ 
20 febbraio 2021: un anno di pandemia.

Che anniversario funesto! È un anno esatto che proviamo a convivere con il maledetto Covid-19, dopo averne conosciuto le rovinose capacità distruttive. 
Un anno fa cominciavamo a sentir parlare di qualcosa di disastroso che insidiava le nostre vite, le distruggeva o (nella migliore delle ipotesi) iniziava a cambiarle in modo irreversibile. 
Ancora non si parlava di pandemia, ovviamente. Sarebbe stato necessario l'11 marzo perché questo termine cominciasse a circolare in modo ufficiale e universalmente riconosciuto. Ancora era qualcosa di lontano, di "circoscritto" alla Cina (alla città di Wuhan che fino ad allora ben pochi di noi avevano sentito nominare), ma già le immagini che ci arrivavano erano inquietanti... 

"Parliamo di una malattia infettiva di bassissima infettività e bassissima  letalità", si sentiva tuttavia dire. E un direttore di un noto giornale era convinto che non sarebbe arrivato in Italia. 
Invece così non è stato, purtroppo. 

In un lunghissimo anno abbiamo imparato che: 
1. la vita è un soffio;
2. siamo ben più deboli di quello che pensiamo di essere; 
3. l'idea di "guerra batteriologica", che mi era sembrato un evento possibile solo nei romanzi di Dick (aut similes), è qualcosa di vicino e realizzabile, purtroppo;
4. esistono due nobili e importantissimi professioni, quelle dell'epidemiilogo e del virologo, che nessuno finora "si è mai filato" abbastanza;
5. da un giorno all'altro qualcuno/qualcosa può chiuderci dentro casa e impedirci di uscirne; 
6. esiste un oggetto, la mascherina (declinata in tutte le sue tipologie: di stoffa, chirurgica, Ffp2, Ffp3 etc), che possiamo essere costretti ad indossare per uscire di casa; 
7. esiste qualcosa chiamato "distanziamento sociale" che ci può allontanare e raffreddare verso i nostri cari, i nostri amati, i nostri amici; 
8. la scuola può essere chiusa da un giorno all'altro e può cercare di proseguire da dietro uno schermo con un surrogato chiamato prima DaD poi DDI; 
9. ci si può trovare ad aspettare bollettini sanitari a fine giornata come si faceva una volta con l'unico telegiornale nazionale;
10. si può sentire la mancanza di una passeggiata, di una scontata manciata di ore in un centro commerciale, di una cena al ristorante; 
11. ci si può mettere in fila fuori da un supermercato per fare la spesa alimentare, come in tempi di guerra; 
12. la spesa si può sanificare (prodotto per prodotto, avete capito bene...) quando si arriva a casa con le buste;
13. ci si possono lavare le mani con il sapone o con il gel igienizzante decine di volte al giorno; 
14. ci si può salutare toccandosi con il gomito;
15. si può desiderare un abbraccio come non mai... 

Non mi sembra che abbiamo imparato così poco... 
E caro ci è costato! 

Maledetto virus, ridacci le nostre noiose e scontate vite!
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