Ricordando il giudice Occorsio
«Sono certo che dietro i sequestri ci siano delle organizzazioni massoniche deviate e naturalmente esponenti del mondo politico. Tutto questo rientra nella strategia della tensione: seminare il terrore tra gli italiani per spingerli a chiedere un governo forte, capace di ristabilire l’ordine».
Fu ucciso da Pierluigi Concutelli a Roma la mattina del 10 luglio 1976, con 32 colpi di mitra mentre si recava in ufficio con la sua auto, una Fiat 125 special, all'incrocio tra via Mogadiscio e via Giuba, nel quartiere Trieste, a poche decine di metri da casa sua. Sarebbe partito per le ferie tre giorni dopo, aspettando il rientro del collega Imposimato.
Oggi, 7 luglio, al mio Liceo abbiamo avuto l'onore di partecipare attivamente ad una sua commemorazione.
Ospiti graditissimi non solo Eugenio Occorsio, figlio del giudice, ma anche il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo CAFIERO e il magistrato e scrittore De Cataldo!
Non solo il prezioso e toccante ricordo di una persona che per lo Stato ha dato la vita, ma ben due ore di cittadinanza attiva: il ricordo dei terribili Anni di Piombo, una discussione sulle forme di mafia e terrorismo, un invito a studiare in modo critico e costruttivo, sempre alla ricerca della verità e del Bene. Perché "La democrazia è verità e trasparenza" (FEDERICO CAFIERO DE RAHO)
Insomma, nonostante il caldo e le mascherine è stato un incontro prezioso e costruttivo. Un vero privilegio!!!
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