Metti un venerdì pomeriggio in libreria...

Quella di oggi è stata davvero un'occasione preziosa, di quelle che difficilmente dimenticherò... 

Avevo deciso di partecipare alla presentazione di un libro (un romanzo storico, per la precisione) intitolato "Italico", scritto da Elsa Flacco, per cui avevo ricevuto regolare invito da una persona a me cara. Mi attira soprattutto il cognome della scrittrice, che mi ricorda il mio amatissimo Orazio! 

La presentazione si tiene presso una Libreria (la maiuscola non è un errore di stampa...) di un quartiere a me ben noto e carissimo. Un secondo faro di cultura, accanto al liceo che lo pubblicizza. Un posto che organizza da anni eventi su eventi, incontri su incontri, occasioni di dibattito su occasioni di dibattito. Un avamposto di resistenza culturale, in sostanza. Ne avevo parlato anche agli studenti delle mie classi, ma, trattandosi di un venerdì pomeriggio inoltrato, non mi aspettavo neanche di essere presa in considerazione, lo confesso... 
E invece al mio arrivo ne trovo alcuni ad aspettarmi all'ingresso, curiosi e "luccicanti" come solo i ragazzi della loro età sanno essere...

All'ingresso la padrona di casa Alessandra Laterza ci accoglie con il suo sorriso caloroso e accogliente... 
Le successive due ore passano in un lampo. Il motivo? La bravura oratoria della scrittrice, che ci tiene tutti pendenti dalle sue labbra grazie all'empatia tangibile che traspira da ogni suo poro. 
Scopro così (finora non la conoscevo, ma appena possibile devo recuperare leggendo anche i suoi libri precedenti...) una donna innamorata del proprio mestiere, quindi capace di far innamorare con facilità un uditorio di quasi completi sconosciuti... Scoprire che si tratta anche di una collega (insegnante di lettere al liceo scientifico) non fa altro che aumentare la mia stima per lei nel momento in cui - rispondendo alle domande dei presenti- ci racconta la sua passione per la storia e civiltà romana ma anche la sua vita dietro una cattedra, con le sue difficoltà quotidiane (che poi, guarda caso, sono quelle di tutti noi prof)...
Bellissima la sintonia con la sorella, che la sostiene non solo nell'attività di "fotoreporter", con gli scatti giusti nei momenti giusti, ma soprattutto le fa da lettrice di un passo del libro. E in quel momento le due donne sembrano davvero un'anima sola...
Tenera e ammirevole la figura della madre della scrittrice, che - come scopro alla fine dell'incontro- ha passato quarant'anni dietro una cattedra, nella scuola primaria per la precisione, e commenta con piacere (come ha fatto la stessa figlia scrittrice, del resto) l'importanza della presenza di alcuni giovani tra i presenti, ragazzi adolescenti che hanno rinunciato ad un'uscita del venerdì per passare una manciata di ore in una libreria, ad ascoltare  la presentazione di un romanzo che parla di Cecilia Metella, di Clodia, di Catullo, di Asinio Pollione e... di Cicerone! Come se non ne sentissero parlare abbastanza la mattina dietro i banchi di scuola! 

Alla fine, il doveroso firmacopie (che conserverò come un cimelio prezioso perché dedicato ai miei studenti e perché caratterizzato da parole che solo un docente sa dedicare ai suoi discenti...) e le foto d'obbligo...

Insomma, una bella esperienza!
Unica nota negativa: scoprire che tra una settimana un simile luogo di incontro chiuderà. È possibile? Pare di sì, purtroppo. Nonostante gli anni di attività febbrile. Nonostante i 345 incontri organizzati. Nonostante nello stesso contesto non ci sia un'altra attività simile... 
E viene da chiedersi: "Cui prodest?"... 

Commenti

Anonimo ha detto…
Non solo, preciso e pienamente "conforme" alla personalità culturale di Elsa, la cui crescita ho seguito con affetto. La mia stima per lei è sempre grande, anzi maggiore del previsto. Un abbraccio, Elsa. Rosada Testa.

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