"Dante", di Pupi Avati. E di Castellitto-Boccaccio! 😉

"Conosceva i veri nomi delle stelle. Tutte."
Ma che meraviglia il film di Pupi Avati!
Avete presente quando il fotogramma finale vi coglie all'improvviso e in modo inatteso e voi sperate di esservi sbagliati, che sia solo una pausa momentanea e che poi il film prosegua, magicamente? Ecco: questa è la sensazione che ho provato questo pomeriggio alla fine di questa bellissima pellicola...
Davvero un bel lavoro, sotto ogni punto di vista: quello scenico, quello contenutistico, quello costumistico, persino quello declamatorio. 
Evidentissima la mano di un Maestro dietro una simile produzione, ricca e "importante"! Evidente il  prezioso contributo di studiosi e dantisti di calibro (uno per tutti: Marco Santagata). Tangibile la bravura dell'intero cast. Un cast stellare, diciamolo. Da Sergio Castellitto-Boccaccio  a Alessandro Sperduti- Dante giovane, passando per Carlotta Gamba- Beatrice, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber, Leopoldo Mastelloni, Milena Vukotic. Grandi e grandissimi attori persino per personaggi secondari o comparse! 

Il film, ispirato al prezioso libro di Boccaccio intitolato "Trattatello in laude di Dante", narra la vita del NOSTRO Sommo lì raccontata dallo stesso Boccaccio, che, incaricato dai Capitani di Or San Michele di portare dieci fiorini d'oro come simbolico "risarcimento danni" a Suor Beatrice, la figlia di Dante monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi.
Durante questo lungo e faticoso viaggio Boccaccio incontra alcuni personaggi che hanno conosciuto Dante o che hanno assistito alla sua morte, ripercorrendo così in una serie di flashback (e di continuo, piacevolissimo e non dispersivo time skip) la vita del Sommo poeta, che lui considera alla stregua di suo padre, dalla sua fanciullezza  all'incontro con la giovanissima e bellissima Beatrice, alla prematura scomparsa di lei, alla triste amicizia con Guido Cavalcanti, all'impegno politico di Dante ("E il salvatore saresti tu?"), al suo esilio, alla faticosa composizione della Commedia, alla triste e angosciosa morte. 
E largo spazio è lasciato anche al personaggio (coprotagonista) di Giovanni Boccaccio: vuoi per la bravura di Castellitto vuoi per la genialità della sceneggiatura, egli splende di luce propria per caratterizzazione e potenza espressiva. È il nostro alter ego: è tutti noi e il nostro amore per il nostro Padre Dante! 
Da esperti letterati il modo di presentare l'amore stilnovistico, che a mio modo di vedere non era così facile da rappresentare, con tutta l'importanza degli occhi e dell'incrocio degli sguardi! Complimenti! 

Curiosità:  al soggetto del film è ispirato il romanzo di Avati "L'alta Fantasia, il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante". Evidentemente il nostro Maestro-che in un'intervista ha dichiarato di aver scritto la prima versione del soggetto nel lontanissimo 2003-  ha una vera venerazione per il nostro PADRE della LINGUA ITALIANA! 
E si vede benissimo!!!
Non perdetevelo! E - mi permetto- in sala cinematografica, davanti al grande schermo, non nella successiva diffusione in streaming! L'esperienza sarebbe diversa... 

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