Rimpatriata 2022 ☑️

E anche quest'anno l'abbiamo fatta. A 34 anni esatti dal diploma del lontanissimo 1988 una rimpatriata bellissima, rigenerante come sempre. Qualche ora di ricordi improbabili e risate a crepapelle: i giusti ingredienti per un'ottima ricetta chiamata "spensieratezza".
Must di tutti gli incontri come questo: ricordare aneddoti, fatti, situazioni. E persone, soprattutto persone. Quelle persone (in particolare i tuoi ex insegnanti) che ti hanno accompagnato, ti hanno segnato, ti hanno fatto crescere, ti hanno lasciato dentro un semino di sé, che con gli anni è germogliato. E li abbiamo ricordati proprio tutti! Dal professore di italiano-latino di cattedra al suo supplente ("Ma quanti chilometri di appunti ci dettava?"), dal docente di chimica/biologia ("Ragazzi, voi prendete un'arancia e la tagliate a spicchi...") a quello di arte ("No, va be', quello era un genio!"), da quella di filosofia  ("Ma vi ricordate la paura che avevamo di lei?") a quella di greco ("I votacci delle versioni in classe!"), dalla docente di matematica e fisica ("La nostra mitica prof! Ma vi ricordate quando all'interrogazione mi chiese... e io gli risposi...? Ma la sua faccia tra il disperato e il divertito?! ") a quella di educazione fisica (allora si chiamava così...) con il suo trucco ineccepibile, i capelli sempre freschi di piega, i tacchi alti con i quali ci faceva comunque vedere come si facevano gli esercizi che dovevamo fare (" Ma come faceva? MISTERO..."). 
E poi i saggi di fine anno ("Io e...eravamo le specializzate nel ballo di "Cacao meravigliao!") , le gite scolastiche ("Ma tu hai qualche foto? Ce la condividi appena puoi?"), gli scherzi cretini carichi di demenza adolescenziale, le risate, gli esiti scolastici, i pianti. 
Insomma, un vero toccasana per chiunque. Uno di quei momenti che dovremmo imporci nella vita, perché sani e rigeneranti. Specialmente se sei riuscito a "riacchiappare" persino un ex compagno di classe che non avevi mai avuto occasione di vedere dal giorno fatidico dell' Esame di Maturità (anche questo avevano un nome diverso, lo so:  un nome che sapeva meno di burocratese...).
Ora ci mancano solo un paio di persone mai ricoinvolte in questo evento diventato "abitudine sociale" da quando quel genio di Carlo Verdone ne fece tema del suo bellissimo "Compagni di scuola"! 

Ma ci riusciremo, prima o poi... Perché è sempre possibile: basta volerlo... 
Perché le amicizie sono un po' così: fanno giri immensi, ma poi magicamente ritornano... 
Bello bello bello. Provare per credere!
E per noi "fortunati": alla prossima!!! 💌

Commenti

il piccolo ha detto…
Da quello che abbiamo vissuto ieri appare evidente che in una parte profonda di noi non ci siamo mai lasciati. Oserei dire che persino le memorie odorifiche, quelle più durevoli, sono rimaste intatte. Non è solo nostalgia, anche per coloro che non ci sono più e che magari in quei tempi abbiamo odiato, ma è tenerezza struggente al pensiero di aver vissuto quel momento, esserci stati, di poter ricordare.
La Mattarocci ha detto…
Ma quanto è vero?!? Non avrei saputo dirlo meglio...
Grazie, caro lettore! 😉

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