8 marzo 2023

Un 8 marzo qualsiasi. Uno dei tanti. 



Però quest'anno ne ho fatto occasione di costruzione e crescita personale.  Come? Accettando un invito, uno dei tantissimi che ricevo da quando insegno (ovvero dalla Bellezza di trent'anni). 
In questo caso non potevo dire di no: in primis perché proveniva da ex collega di pregio, in secundis perché ambientato in un posto che posso definire senza tema di essere accusata di ampollosa enfasi un "luogo del cuore", in ultimis (last but not least, come dicono quelli che parlano bene le lingue) perché la giornata era (ed è) quella giusta! 

Non posso quindi che complimentarmi con i colleghi del rinomato liceo romano "Immanuel Kant"  per organizzazione, accoglienza e professionalità, ma anche con gli intervenuti al convegno per i loro interventi chiari e interessanti e per il loro calore umano. Perché anche giornate come questa (spesso banalizzate in  commerciali "Festa della donna") possono essere occasione di crescita umana e personale. Per i fortunati studenti kantiani che occupavano le aule in silenzio e con ammirevoli e bon scontate attenzione e interazione con i relatori, ma anche per una docente navigata come me, oggi nei panni di fortunata "ospite in incognito". 
E andiamo alle "Donne in cattedra" dell'evento di oggi: sapete di chi si trattava? Non nomi altisonanti, ma qualificato personale insegnante, medico-sanitario, volontario, socio di cooperative, ma anche "semplici" "donne di vita". 
Tutte donne che hanno fatto della costruzione del sé il proprio scopo di vita, donne che hanno ricordato alle adolescenti presenti in aula quanto segue: 
-che la felicità passa attraverso la propria realizzazione; 
-che la realizzazione è un percorso lungo e talvolta faticoso ma che "vale sempre la pena";
- che la nostra società è ancora pesantemente segnata da differenze di genere e stereotipi ancora (nel 2023!) difficili da cancellare; 
- che quindi la donna deve purtroppo sempre faticare il doppio rispetto ad un uomo suo pari; 
-che il concetto di pari opportunità è ancora solo il nome di un bel Ministero;
- che la libertà di una donna (la libertà di vivere come vuole e per quello che vuole) passa - purtroppo- per la sua indipendenza economica; 
-che anche "solo" per questo vale ben la pena studiare, formarsi, perfezionarsi. E non mollare, non mollare mai. 

Per questo TUTTE ci hanno riportato la loro personale esperienza di vita, a far capire che non è mai facile, non è facile per nessuna. E tuttavia bisogna portare a compimento il percorso di studi e formazione! Per poter dire un giorno: "Ce l'ho fatta, contro tutto e contro tutti". "SONO QUELLA CHE VOLEVO DIVENTARE". 
Che bello sentir dire che nella vita ci si può realizzare in questo modo così bello e completo! 

Io, che sono malata di Classicità, aggiungerei: come disse il poeta greco  Pindaro millenni or sono a Ierone I, tiranno di Siracusa e vincitore dei giochi Pitici a Delfi , Γένοι' οἷος ἐσσὶ μαθών,  che,  parafrasato, significa: "Riconosci cosa sei nel cuore del tuo essere, poi cerca di diventarlo". 
E allora noi ci proviamo. Tutti i giorni! 

Grazie della bella opportunità, kantiani! 
Ad maiora! 

Commenti

il piccolo ha detto…
Hai visto cara nostalgica? Tutto cambiato e tutto uguale... ma forse solo nei ricordi. Dalla lontananza di quel nostro tempo riecheggiano sospiri che ci convincono delle nostre idee di oggi
La Mattarocci ha detto…
Nella maniera più assoluta!
Grazie a ciò che siamo stati siamo diventati ciò che siamo oggi!

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