Premio Tullio Fazi all'Amaldi!


"Se sai sei, se non sai sei di qualcun altro" (don Milani) 
Stamattina nel mio Liceo ha avuto luogo questo evento importante e prezioso, ma anche commovente quanto basta. 
Sei studenti dei nostri indirizzi scolastici sono stati premiati con una borsa di studio significativa per la loro "resilienza scolastica" (neologismo mio), ovvero per la loro capacità di conseguire ottimi voti scolastici nonostante tutto. 
Nonostante cosa? Nonostante problemi importanti: malattie, difficoltà, disagi, impedimenti, avversità di vario tipo. Perché fermarsi davanti ad un alto muro è possibile, facile, comprensibile. Scavalcare il muro è lodevole. E non scontato! 
E che bello vedere quei ragazzi con l'emozione nello sguardo e i loro genitori con le lacrime negli occhi! 
Ad arricchire l'evento, alcune personalità istituzionali importanti. In primis (per ovvi motivi) la Consigliera dell'assemblea capitolina con il PD, Presidente della commissione politiche sociali e della salute Nella Converti, il cui intervento ricco di sincerità ci ha riempito di emozione pura. Il suo saluto, un abbraccio vero, sapeva di recupero di ricordi. Sapere poi che è in dolce attesa mi ha inondato di dolcezza! 
Lei, la bellezza fatta persona (esteticamente e non solo!) ha parlato della Bellezza della crescita e della cultura. Anche a Tor Bella Monaca, dove esiste "Una bellezza che ha solo bisogno  di essere rappresentata diversamente". 
A seguire, l'assessore Flavia Cecconi, con bellissima figlia neonata al seguito. Anche lei ha fatto un intervento molto bello e calzante, che si potrebbe riassumere nella frase più bella: "Le disuguaglianze si combattono con la cultura". 
Proprio quello che da decenni (ormai tre pieni!) è lo scopo del nostro liceo, situato - come ha detto la consigliera Converti - in un contesto citato nella cronaca per ben altri motivi e MAI (dico MAI) solo per i suoi meriti. Quei meriti, invece, erano visibili e tangibili oggi, nelle fattezze e negli occhi dei nostri amaldini premiati. 
La parola è passata poi a Francesca Fazi, figlia di Tullio Fazi, titolare del premio, che ci ha raccontato il padre: uomo d'altri tempi, lavoratore esemplare, persona di gran cuore. Per questo motivo il premio - patrocinato dalla Fondazione Omero Ranelletti e dalla Rotary Club -  non potrebbe che portare il suo nome! Ha lodato gli studenti presenti e li ha invitati a  "Fare di questo premio la base, il trampolino di lancio della loro vita". 
E noi lo speriamo. Perché se lo meritano! 
Bravi, ragazzi! 

Per chi volesse saperne di più: 

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