Le "cene di classe" indimenticabili

E anche questa è andata! 
In 30 anni di insegnamento e tanti capelli bianchi sono tantissime le "cene di classe" di fine anno che ricordo: da quelle nelle bellissime stradine del centro storico di Grottaferrata a quelle nelle fraschette caratteristiche di Ariccia e Castelli rimani in genere a quelle in ogni luogo possibile di Roma (centro e non), TUTTE mi hanno lasciato dentro qualcosa di indelebile. 
In genere sono elementi preziosi e impalpabili (gli sguardi diretti negli occhi, le risate, gli scherzi a tavola, le foto improbabili, il parlare meno ingessato, la confessione tra il serio ed il faceto). 

Nella cena di ieri sera, con il mio "secondo 5AC", la "seconda classe del Classico" (come si definiscono loro) questi elementi ci sono stati tutti. 
E a questi si sono aggiunti vari ricordi speciali: una foto di classe in portafoto ad hoc (esatto: una foto stampata, cartacea, alla vecchia maniera!), che troverà posto nel mio personale angolo della mia libreria di casa, l'omaggio floreale sempre graditissimo,  che rivela gli animi puri capaci di farne dono, e un inatteso compito in classe da svolgere seduta stante! 
Come ho scritto in un post sulle mie pagine social da boomer, è stata la verifica più difficile che io abbia svolto da quando "vado a scuola": le conoscenze richieste erano di livello molto alto, i ragazzi sono stati impietosi nella valutazione, il risultato è stato per me decoroso e le risate del momento di restituzione del voto sono state tante  (multis cum cachinnis, avrebbe detto il nostro Catullo!). 
A seguire, imitazioni doc! E che bello vedersi da fuori, in una rappresentazione che ha del pirandelliano! Novelli ed eterni Vitangelo Moscarda, pendevamo tutti dalle labbra e dai gesti della nostra bravissima imitatrice (in ogni classe ce n'è una, non c'è niente da fare!), attenta scrutatrice dei nostri inimitabili tic, dei nostri improbabili e unici modi di dire e modi di fare. Di noi docenti, quando siamo con loro in classe. 

E per finire la "solita" lettera ai professori di rito, che però di "solito" non aveva proprio nulla, dato il contenuto toccante, personale e strappalacrime, che difficilmente noi prof destinatari di una missiva così bella dimenticheremo! 
Il contenuto è top secret proprio perché troppo bello, quindi da custodire nei secreta del cuore... 

In sintesi, che bel convito! Che bel banchetto dal sapore classico! Che bel momento di intimità scolastica! 

Grazie, ragazzi, del vostro essere così "speciali"!
Ora ci soni gli ultimi inderogabili impegni e poi per voi c'è... la Vita! 

Con tanto affetto. ♡♡♡

La vostra (quasi) ex prof.

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