Ricordando la MIA maturità...

Ricordando l'indimenticabile...

Il giorno della loro Prima Prova dell'Esame di Stato, mentre aspettavamo l'arrivo del plico telematico ministeriale, i miei studenti di quinta mi hanno chiesto di raccontare loro il MIO ESAME DI MATURITÀ (all'epoca si chiamava proprio così...). 
Così abbiamo dato vita ad un momento di amarcord: ho raccontato loro come si svolgeva l'esame di Maturità classica nel lontanissimo 1988 (praticamente l'era dei dinosauri, ormai...).
Ho spiegato loro che anche noi adolescenti di fine anni Ottanta facevamo "solo" due prove scritte (il periodo della "Terza prova"  è arrivato molto dopo....) e  che per l'orale delle 4 materie "uscite" se ne sceglievano due, ma una era proprio ad insindacabile scelta del maturando, la seconda era attribuita dalla commissione 24 ore prima della prova orale (e generalmente ci si orientata sulla materia in cui l'esaminando aveva il voto di ammissione più alto....) e pubblicata nella bacheca della scuola, che dovevamo andare a visionare di persona. 

Poi, per farli ridere e per sciogliere la tensione, ho raccontato loro del mio caso fantozziano: dopo aver scelto GRECO (ovviamente, visto che lo amavo... ), mi aspettavo MATEMATICA (in cui sapevo di avere 9), ma a sorpresa mi ritrovai... STORIA (in cui avevo avuto un inatteso 10!). 
Allora non esistevano i Registri elettronici, quindi il nostro voto in alcune materie era più che altro una percezione soggettiva, non necessariamente una media matematica di voti riferiti e scrupolosamente registrati e visibili alla famiglia... Meglio? Peggio? 
Mah! Dipende dai punti di vista... 

Fatto sta che mi ritrovai a ripassare TUTTO il programma di Storia (e di Educazione Civica, da non dimenticare!) in molto meno di 24 ore, con somma gioia di mia madre, che si dovette sorbire tutti i miei "scleri" (come dicono i miei studenti di oggi!). 
Andai all'esame il giorno dopo senza aver avuto la possibilità di rivedere alcunché del programma di greco, neanche in volata! 
Quella mattina mi feci tutto il viaggio da casa a scuola (accompagnata da mia madre in macchina, almeno quel giorno) piangendo silenziosamente, prefigurandomi vergognose scene mute e delusione per i miei prof che avevano riposto tanta fiducia in me... 

"E alla fine quanto prese, prof?". 
Alla fine l'esame andò bene, perché ero sempre stata una secchiona, ma non fu uno scherzo! 
Scoprii che la versione di Latino era stata ineccepibile (avevo sempre adorato  Seneca!) e persino il tema (il primo compito di Storia della mia vita, che io fui "costretta" a scegliere, non potendo "buttarmi" su nessuna delle altre tracce) fu giudicato eccellente. Mi ricordo solo che come incipit usai il famoso adagio latino "Si vis pacem, para bellum" trovato sul vocabolario di italiano e che scrissi tantissimo...
Quel giorno di metà luglio 1988, uscita dal liceo Kant, non potevo credere che quella scuola non avrebbe più riempito le mie giornate... 
Un senso di vuoto, misto a paura irrazionale, mi pervadeva tutta... 
Poi ci chiediamo perché ogni tanto qualcuno di noi si sogni ancora quel momento e perché alcuni sceneggiatori  ne facciano la trama di famosi film  di genere!!! 😉 

Ah, ultimo "dettaglio": la valutazione era in sessantesimi (vai poi a capire il motivo di questa scelta...): il voto più basso 36, il massimo 60. Non esistevano i famigerati crediti di ammissione. E non esisteva la lode! Figuriamoci il Pcto... 
Ne è passata di acqua sotto i ponti!!! 
Ma siamo ancora qui... ♡♡♡

A seguire, per i curiosi, le due PROVE degli scritti della Maturità Classica del 1988: 

Le 4 tracce del tema "tradizionale" di italiano: attualità, letteratura italiana, storia e materia di indirizzo. Non esistevano le analisi del testo, i temi argomentativi ac similia...
Versione dal latino di un passo di Seneca, quando si faceva la "traduzione secca", senza neanche una riga di introduzione o accompagnamento al testo, figuriamoci una nota!

In sintesi, meglio? peggio? 
Ai posteri l'ardua sentenza...☆☆☆

Commenti

I più cliccati!

In ricordo di Piero

AppassionataMente