Giornata mondiale della traduzione
Prendo spunto da un post di Facebook (Il Rocci ) per celebrare la ricorrenza di oggi, la Giornata mondiale della traduzione.
Perché un'azione in apparenza così "banale" dovrebbe avere una tornata dedicata? Semplice: perché non si tratta di un'azione banale, anzi!
"Tradurre", dal latino trans+ ducere (=condurre al di là), indica l'azione del condurre dall'altra parte.
Parliamo per immagini on modo da essere piu efficaci. Immaginate un fiume vorticoso: la "traduzione" potrebbe essere il ponte che lo sovrasta e ci permette di passare da una riva all'altra senza doverlo guadare, mettendo magari a repentaglio la nostra vita.
Per questo motivo nel post succitato si dice che un traduttore è un creatore di ponti tra mondi e culture! Io aggiungerei anche tra civiltà, perché tradurre implica un atto di curiosità e un gesto di apertura che potremmo qualificare, appunto, come indizi di civiltà!
Senza l'esigenza di TRANSDUCERE saremmo tutti chiusi in muri invalicabili e inaccessibili, isolati in noi stessi e contenti del nostro essere monadi.
E tradurre, scolasticamente inteso, non è infatti solo un'azione di meccanica trascrizione (che è tutt'altro: lo sa fare, al limite, anche Google traduttore), bensì un atto di trasposizione in altra lingua, della quale dobbiamo conoscere dati caratterizzanti e specificità! ALTRIMENTI quella tradiuzione non avrà mai un senso pieno e compiuto!
Lo dico ogni santo giorno ai miei studenti, quando li vedo perplessi davanti alla mia richiesta di "fare una versione".
Il termine stesso, "versione, viene infatti dal latino VERTERE (= volgere) e ha insita in sé quest'azione complicata, ricca e non meccanica, quindi arricchente come poche altre!
ERGO, w la traduzione!
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