Metti un caldo pomeriggio estivo a Frascati

Cibo per l'anima
Bellissima presentazione dell'ultimo libro di Marco Proietti Mancini questo pomeriggio a Frascati, nel contesto di una serie di eventi denominati "Libri in Osteria". Perché effettivamente eravamo in una vera osteria, adibita per l'occasione a sala di libreria all'aperto. 
Ambientazione suggestiva, quella frascatana, in mezzo ai vicoletti ben noti ai castellani di adozione come la sottoscritta. Per questo non potevo certo non andare! 
Al mio arrivo un signore, vedendomi appoggiata in un angolo, mi cede cavallerescamente (o anche solo educatamente) il posto: così conquisto un immeritato e prezioso posto in seconda fila. 
L'evento comincia con una bella e coinvolgente declamazione di un passo significativo del libro (uno di quelli che mi avevano più colpito - da non credere!). 

Bellissimo stare poi a sentire uno scrittore (tra l'altro modestissimo e simpaticissimo) che cerca di spiegarti cosa vuol dire per lui scrivere, come si fa, cosa si costruisce con certe creazioni letterarie, perché lo si fa. 
Meraviglioso scoprire che Marco Proietti Mancini è orgogliosamente romano della Garbatella con origini sublacensi e una sorta di adozione napoletana, si dichiara pigro ("Ma proprio tanto, eh!"), ama il mare e la natura, adora da sempre leggere e ha una sconfinata preparazione letteraria, ma ha anche avuto vicissitudini "da persona normale" (ad esempio un problema con il presidente di commissione dell'esame di Maturità "a causa" del bravissimo Guareschi, ma anche un avvicendamento di cinque docenti di Lettere per cinque anni di scuole superiori). 
Perché in realtà Marco Proietti è in primis un uomo qualsiasi, che riversa sulla scrittura le sue esperienze di vita. Senza necessariamente scrivere un romanzo autobiografico. Ci spiega, infatti, che il personaggio di Angelo nasce da un parente della moglie che realmente faceva il factotum di un noto hotel romano, l'Eden.  
Dalla sua narrazione sorniona e coinvolgente, ma soprattutto dai suoi occhi, schivi ma illuminati, si percepisce benissimo la sua "dannata passione" a cui fa riferimento il grande Maurizio De Giovanni nella postfazione a "Io sono Hotel Garibaldi". 

E non finisce qui.  Perché non si tratta certo solo di una bancarella per la vendita di un libro, ma di una sorta di Caffè letterario (peccato per la mancanza del caffè...):  grazie alla composta presentazione di Emanuela Bruni, infatti,  abbiamo il piacere di assistere a riflessioni sul "secolo breve", sulle guerre mondiali, sulla bellezza di Napoli, ma persino sulla tragedia dei femminicidi e sull'incombenza dell'intelligenza artificiale!
In sostanza, vero "cibo per l'anima" per me e per i numerosi e attenti presenti! 
Infine, delizia dei presenti, il classico firmacopie! 
A quel punto, con quel "bottino" prezioso potevo tornare a casa.
Non senza esser prima passata a prendere un golosissimo gelato dal notissimo Tris, in piazza S. Pietro a Frascati. 

Decisamente un'esperienza arricchente! 

Un ringraziamento agli organizzatori! 

Ad maiora!

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