Ex alunne ormai colleghe!

Oggi al mio liceo, in una giornata primo decembrina che sembrava tardo primaverile, all'interno delle attività di orientamento scolastico abbiamo iniziato  un corso di avviamento allo studio delle lingue classiche (che nel nostro liceo prese avvio magnificamente nel lontano 2017). 
Si tratta, in sostanza, di avviare le future matricole amaldine all'amore per il mondo classico (greco, ma anche romano). 
Quest'anno ne sono arrivati più di sessanta (e chi si aspettava un simile boom di iscrizioni?), quindi per un'ora e mezza ho intrattenuto uno stuolo di ragazzini vocianti di terza media,  cercando di spiegare loro l'importanza del latino e del greco ai nostri giorni, la nascita della lingue romanze, piccoli cenni del metodo comparativo, curiosità lessicali ed etimologiche e quant'altro. 
Ad un certo punto una ragazza mi chiama e mi dice: "Professoressa, lo sa che la nostra professoressa è una sua ex alunna? Ci ha detto che Lei è una brava insegnante, molto professionale".  

In un attimo - secondo voi - come posso essermi sentita?  Anziana, una donna di mezza età prossima alla pensione, una quasi nonna? 
E invece no! Questo mi capita tutti i giorni quando torno a casa con il mal di testa che denuncia la pesantezza della giornata lavorativa. 
Oggi ho provato, invece, quella bellissima sensazione di pienezza che puoi provare solo quando vedi il bellissimo frutto del tuo pesante lavoro: che si tratti di un ponte costruito perfettamente, di un'operazione chirurgica riuscita alla perfezione, di un manufatto che ha avuto successo ed è stato premiato, poco importa.  Parliamo della gratificazione personale, quel sentimento che riempe la vita di qualsiasi lavoratore. 
Nel mio caso, si tratta di una ragazza che io ricordo quindicenne (perché sono stata la sua prof di latino solo fino alla conclusione del biennio) e che ora è una collega a tutti gli effetti. Qui la chiameremo semplicemente Eleonora. 
Diligente, attenta, meticolosa. In una parola, studiosa. Ricordo i suoi occhi curiosi: questo è il dettaglio che noto sempre nei miei ragazzi; questo è quel dato che mi dice che ce la faranno. E alla grande. 
Come ha fatto lei, che ho perso di vista tantissimi anni fa e che non sapevo avesse intrapreso la strada dell'insegnamento, ma che ora immagino non solo professionale e preparata (se il buon giorno si vede dal mattino...), ma anche molto empatica e dolce con i suoi giovanissimi studenti... 
E sono sicura di non sbagliarmi: almeno in questo mi sbaglio difficilmente... 

Grande collega! Ad maiora! ♡

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