La lucida logicità del teatro dell'assurdo

"Le confusioni sono sempre pericolose"

CONOSCETE bene il teatro dell'assurdo? Ho specificato "bene" perché è importante. Io lo conoscevo da quando insegno (non si può spiegare Pirandello in quinto liceo senza fare riferimento alle strade che il teatro prende dopo di lui...), eppure non mi era mai capitato di assistere ad una messa in scena di uno spettacolo che fosse PURO teatro dell'assurdo. Vi assicuro che è un'esperienza che merita! Ma davvero! 


Partiamo dalla fine. Usciamo dalla sala e uno di noi spettatori rompe il ghiaccio: "Vi posso chiedere cosa abbiamo visto esattamente?". La domanda giusta che fa capire che lo spettacolo ha colto nel segno! 

Immaginate di essere di fronte ad in palco tradizionale (con classico tendaggio rosso e scenografia essenziale) in cui tutto il resto (personaggi, trama, battute) è strano, fuori luogo, incomprensibile, straniante. 
In poche parole, assurdità pura. 
IONESCO ci ha lasciato questo tipo di esperienza teatrale, che ovviamente poi deve essere anche ben rappresentata. 
E gli attori di ieri, sotto la magistrale supervisione della regista Simona Ciammaruconi, lo hanno saputo fare bene! 
Volete sapere la trama? Non esiste. 
Vi interessa il fil rouge della narrazione scenica? Non c'è. 
E allora cosa abbiamo visto in scena per più di un'ora? Semplice: la narrazione attante della nostra vita: la quotidianità frenetica e inconprensibile, l'incomunicabilità, il nostro essere sempre più monadi autosufficienti (neanche poi tanto) e autoreferenziali (questo sì!). 
Con una "chicca" teatrale che solo grandi registi possono pensare: un'apparente struttura ad anello in cui la maglia resta aperta, perché "non chiude" (ricordate il "non conclude" di pirandelliana memoria?) alla perfezione, ma rimanda ad un nuovo inizio a parti assurdamente e inaspettatamente invertite! A voi scoprire il motivo, ovviamente! 

I miei complimenti agli attori: non so come sia possibile imparare una sequela di battute nonsense senza far affidamento sul senso logico della conversazione. O meglio, lo so: ci si riesce se si è guidati dalla passione! E quegli attori ne hanno sicuramente tantissima!!!
Non è la prima volta che assisto ad una loro messa in scena: mi hanno insegnato, ad esempio, cos'è la Sindrome di Tourette e difficilmente lo dimenticherò. 
Ieri mi hanno messo di fronte alla spietata e lucida rappresentazione della nostra Vita assurda. 

Volete definirlo "teatro di nicchia"? Fate pure. Ma approfittate dell'opportunità, che vi farà tornare a casa arricchiti! 

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