"Essere originali è una cosa meravigliosa"

Mettete un giorno di fine anno scolastico, in cui nessuno ce la fa più.
I ragazzi non sono più lucidi: il lungo calendario scolatico si fa sentire tutto insieme sul groppone togliendo le forze fisiche e la lucidità, sicché le cosiddette "interrogazioni di recupero" si trasformano in vere e proprie Caporetto. 
Noi docenti siamo allo stremo delle forze, presi tra richieste di recupero ad ogni piè sospinto, esiti insoddisfacenti e spesso deludenti, temperature che si innalzano all'improvviso trasformando le aule in veri e propri forni, adempimenti finali a non finire che ci aspettano minacciosi sul desktop dei nostri PC, rendicontazioni e compilazione di ogni genere che ci fanno dire: "Ah, però! Quante cose ho fatto!" oppure: "Ma dove ho trovato la forza e il tempo di fare tutte queste attività?".

Allora per fortuna c'è il teatro! 
Il teatro che ti regala un paio di ore (o poco meno) di relax mentale, di sacro pathos e di redimente catarsi. Il teatro che ci fa fare pace con il mondo e con la vita.
Stavolta abbiamo avuto la fortuna di partecipare ad una rappresentazione teatrale intitolata "Sogno di una notte di inizio estate". Vi è venuto in mente Shakespeare? E giustamente! Shakespeare c'entra, e tanto! Anche e soprattutto per la dedica dello spettacolo, una cara compianta collega con la passione per il grande William.

Poi le luci di spengono e inizia la magia del teatro: attori e personaggi vestito di nero che compaiono, scompaiono, interagiscono, ti parlano. Alla testa e al cuore. Per questo NON puoi non emozionanti. Specialmente quando toccano tematiche come quelle che abbiamo sentito oggi: donne ribelli, donne capaci, donne imperterrite, donne diventate grandi nomi della scienza, dello sporr, dell'arte, del sociale. Donne del passato (un nome per tutte: la famosissima Artemisia Gentileschi) che si sono battute con le unghie per conquistare uno spazio che non era concesso loro, che hanno combattuto contro pregiudizi grandi come montagne 
(Una delle battute più belle: "Forse è perché siano donne. E povere"). 
Ma anche ragazzi: bambini prodigio, ragazzi bullizzati poi diventati grandi uomini, grandi nomi. Dello sport, ma anche della musica (Ed Sheeran, nientemeno!). 
Tutto è stato magnifico: i dialoghi serrati e la sceneggiatura in genere, la coreografia essenziale, la colonna sonora, la partecipazione attenta e silenziosa di tutti gli spettatori. Non un cellulare acceso, non una lucina nascosta ad infastidire il sacro spazio teatrale. Bravi, ragazzi! 
Alla fine, solo complimenti alle nostre bravissime colleghe referenti del teatro e alla sempre più brava Maddalena Rizzi, la firma e la cifra del Teatro di Tor Bella Monaca. 
Cosa mancava per rendere la giornata indimenticabile? Poco altro. Ad esempio 
la fortuna di incontrare alla reception una carissima ex studentessa di qualche anno fa, che qui chiameremo semplicemente Francesca, ormai donna fatta ma sempre con lo stesso sorriso di quando era  una timida adolescente dietro i banchi del liceo. 
Insomma, non male per il 198° giorno di scuola, no? 😊
E ora... si torna agli adempimenti! Ma con rinnovata grinta! ♡ 

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