Dante a Tor Bella Monaca (letteralmente)
Nel mezzo del cammin! Ovvero nel mezzo di un viaggio, un trip (come dicono i giovani protagonisti nel loro eloquio). Un lungo salto spaziotemporale catapulta il Sommo dal Trecento ai giorni nostri. In un posto non scelto a caso, ma precisissimo e caratterizzante: Tor Bella Monaca. Meglio ancora (per chi li ha riconosciuti) nei bellissimi giardini del liceo Amaldi, una specie di boschetto personale dove i nostri studenti hanno la fortuna di poter scorrazzare, quando vogliono.
Ovviamente l'impatto è enorme: Dante è vestito in modo a dir poco bizzarro agli occhi dei ragazzi che se lo vedono piombare davanti dal nulla (in una scena che ricorda molto da vicino quella similare del film di successo "Sono tornato"). E altrettanto strambi e bizzarri sembrano loro agli occhi di lui, che parla in terzine e non riesce a "rappare" come invece fanno loro con agio. Ma basta pochissimo (una chiacchierata su una panchina, uno scambio di opinioni, sensazioni e ricordi, una passeggiata insieme per stradine e luoghi caratteristici del quartiere romano) per diventare amici. Amici stretti. Compagni di vita. Anche per quel tempo ristretto concesso da un mediometraggio. Che però emoziona, tocca il cuore, riempie di orgoglio. Per il contenuto? Ovviamente, ma anche e soprattutto per il taglio: non vi troverete il solito "piangersi addosso" per i problemi notissimi del quartiere, bensì un inno alla resilienza e alla voglia di fare, di diventare, di essere.
Passando per un Classico che più classico non si può, Dante. Il Nostro Dante. A noi vicino come pochi. Perché, come dice qui articolo Dante la bravissima collega e dantista Prof.ssa Martina Michelangeli, che ha voluto farci da preziosa consulente storica e che non finiremo mai di ringraziare per la sua grande competenza, la sua contagiosa verve e il suo impareggiabile attivismo culturale sul web, "Dante è di tutti!".
Quindi anche del nostro liceo e dei nostri bravissimi studenti e colleghi, che ho scoperto ANCHE bravi attori in erba!
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